venerdì 22 agosto 2008

Cos'è la MUSICOTERAPIA

La musicoterapia è un arte, una scienza, è un processo interpersonale frutto della dinamica interazione di discipline che ruotano attorno a due territori: la musica e la terapia. Durante il trattamento il musicoterapeuta aiuta la persona a migliorare il proprio stato utilizzando le esperienze musicali e rapporti che si sviluppano attraverso di essa,come forze dinamiche del cambiamento.
- E’ una tecnica psicoterapica, che utilizza il suono la musica, il movimento e gli strumenti corporei, sonori e musicali per determinare un processo storico di vincolo, tra il terapeuta e il suo paziente o gruppi di pazienti, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e di abilitare e recuperare il paziente per la società
- E’ quella tecnica mediante la quale vari figure professionali, attive nel campo della educazione, della riabilitazione e della psicoterapia facilitano l’attuazione di progetti d’integrazione spaziale, temporale e sociale dell’individuo, attraverso strategie di armonizzazione della struttura funzionale del handicap, per mezzo del impiego del parametro musicale;tale armonizzazione viene perseguita con un lavoro di sintonizzazioni affettive, le quali sono possibili e facilitate grazie a strategie specifiche della comunicazione non verbale.
- E’ una forma di trattamento in cui si instaura un mutuo rapporto fra paziente e terapeuta che permetta il riprodursi di cambiamenti nella condizione del paziente e l’attuazione della terapia. Il Musicoterapeuta lavora con una varietà di pazienti, sia bambini che adulti, che possono avere Handicap e motivi, fisici,mentali, o psicologici. Attraverso l’uso della musica de maniera creativa in ambito clinico il musicoterapueta cerca di stabilire un’ interazione,un’esperienza e un’attività musicale condivise che portano al perseguimento degli scopi terapeutici determinati dalla patologia del paziente.
- E’ l’uso della musica per favorire l’integrazione fisica, psicologica ed emotiva dell’individuo e l’uso della musica nella cura di malattie e disabilità.
Myrian Noemi Caparrotta

FONTE: www.alieradici.org

martedì 19 agosto 2008

Per iniziare..

Un modo del tutto innovativo di intendere la musica quello di Jhon Cage; per farvi un idea vi propongo di "ascoltare " questo brano..

YouTube - John Cage "4'33"

Chiunque di noi, compresi tutti coloro che non hanno mai preso uno strumento in mano, lo può eseguire magistralmente. Perché? La domanda è più che legittima. Basta indossare un abito da concerto (giusto per entrare meglio nella parte dell'esecutore) e accomodarsi al pianoforte per quattro minuti e trentatré secondi, senza suonare alcunché. L'esecutore non deve fare assolutamente niente e il pubblico non deve fare altro che ascoltare, ascoltare la “musica” che viene creata dai rumori interni alla sala da concerto, bisbigli, colpi di tosse, scricchiolii vari, ed anche da quelli che provengono dall'esterno. Cage ha dimostrato così che il silenzio assoluto non esiste (nemmeno in una stanza anecoica, e cioè totalmente insonorizzata, perché anche lì uno sente almeno il proprio battito cardiaco). Il silenzio sarebbe da intendersi dunque semplicemente come un rumore di sottofondo. Durante il primo movimento della leggendaria prima esecuzione assoluta di 4.33 si sentiva il vento che spirava, nel secondo la pioggia, e nel terzo il pubblico che parlottava o si alzava indignato per andarsene.
(Helmut Failoni – L'UNITA' – 08/04/2002)

"Sentivo e speravo di poter condurre altre persone alla consapevolezza che i suoni dell'ambiente in cui vivono rappresentano una musica molto più interessante rispetto a quella che potrebbero ascoltare a un concerto”

John Cage