lunedì 22 settembre 2008

TURANDOT

..ebbene si...è la TURANDOT, la celebre opera di Giacomo Puccini!!
Per chi non conoscesse la storia ho trovato un racconto carino..

C'era una volta un Imperatore della Cina che aveva una figliola di nome Turandot. Ella era bellissima, ma crudele ed orgogliosa. Molti principi erano venuti da ogni parte del mondo per chiederla in sposa, e lei li aveva rifiutati tutti, non ritenendone alcuno degno di lei.L'Imperatore, che si sentiva diventare vecchio,voleva assicurare un erede al trono e, disperato per i capricci della figlia, la pregava continuamente di mettere giudizio e di scegliersi uno sposo fra gli illustri pretendenti che ogni giorno affluivano alla reggia.Allora la principessa pubblicò un bando in cui dichiarava che, a ogni principe che si fosse presentato per chiedere la sua mano, ella avrebbe proposto tre enigmi. Se questi fosse riuscito a spiegarli sarebbe diventato suo sposo; diversamente sarebbe stato condannato a morte. Nonostante questa terribile condizione, i principi continuarono ad accorrere in Cina, attratti dalla bellezza di Turandot, e per lei affrontavano la crudele pena. Ma tanti ne erano giunti e tanti furono messi a morte, poiché nessuno riusciva a sciogliere gli indovinelli. Un giorno si presentò alla reggia un bellissimo cavaliere,che dichiarò di essere un principe di nobile lignaggio, ma non volle dire il suo nome. Egli era venuto per sottoporsi alla prova fatale. Fu perciò fatto entrare in un immenso salone in cui stava seduta su un altissimo trono Turandot, in tutto il fulgore della sua bellezza; e presso di lei erano otto famosi sapienti del regno.La principessa sottopose allo sconosciuto i tre indovinelli... e, con gran stupore di tutti i presenti, questi senza esitare li spiegò uno dopo l'altro. La fiera fanciulla rimase umiliata per tale sconfitta e, il giovane, avendo pietà di lei le disse:"Non voglio Turandot, che i tuoi bellissimi occhi si inumidiscano di lacrime per causa mia; ti offrirò una rivincita. Se entro domani mattina tu riuscirai a sapere il mio nome, sarai sciolta dalla promessa di sposarmi. Io ne morirò dal dolore, ma tu sarai libera." Per tutta la notte Turandot si diede da fare per scoprire il nome del principe e, promise doni splendidi a chiunque riuscisse a saperlo; ma ahimè tutto ciò fu invano, nessuno riuscì a scoprire nulla.Già spuntava l'alba e ancora la fanciulla non era riuscita a conoscere il nome di quell'uomo, quando si presentò a lei, ansimante per la corsa fatta,una damigella della sua corte, la quale, essendo penetrata furtivamente nella stanza dove il principe dormiva,lo aveva sentito mormorare nel sonno il proprio nome."E' il principe Calaf, figlio del re Timur, mia principessa" disse la ragazza. Turandot, che senza confessarlo si era invaghita del giovane sconosciuto, non fu al primo momento molto contenta di questa rivelazione, ma presto il suo orgoglio trionfò sull'altro sentimento e si recò nel salone dove, di fronte agli otto sapienti e a tutta la Corte, rivelò esulante il nome dello straniero. Ma poi, vedendo sul viso di questi rispecchiarsi un'angoscia profonda, il suo orgoglio e la sua crudeltà caddero, e, commossa scese dall'altissimo trono, tese la mano al principe che, pallido come la morte, si era inginocchiato a terra quasi non avesse più la forza di sorreggersi ed acconsentì a sposarlo.Le nozze furono celebrate da lì a pochi giorni in forma grandiosa, e gli sposi furono felici per tutta la loro vita.

giovedì 18 settembre 2008

E ora un po' di opera..

Quante persone sanno di quale opera teatrale è questo celebre pezzo, spesso interpretato da Luciano Pavarotti?

YouTube - Pavarotti "nessun dorma"


Il principe ignoto
Nessun dorma!... Tu pure, o Principessa,
Nella tua fredda stanza
Guardi le stelle
Che tremano d'amore e di speranza.
Ma il mio mistero è chiuso in me,
Il nome mio nessun saprà!
Solo quando la luce splenderà,
Sulla tua bocca lo dirò fremente!...
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
Che ti fa mia!...
Voci di donne
Il nome suo nessun saprà...
E noi dovremo, ahimè, morir!...
Il principe ignoto
Dilegua, o notte!... Tramontate, stelle!...
All'alba vincerò!...

sabato 13 settembre 2008

Piccolo intermezzo..

So che la definizione dell'immagine non è un granchè...ma li riconoscete vero?? mi piaceva troppo a me Schroeder...




Omaggio a Battisti a 10 anni dalla sua scomparsa..(anche se un po' in ritardo!!)

EMOZIONI
Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
ritrovarsi a volare
e sdraiarsi felice sopra l'erba
ad ascoltare
un sottile dispiacere
E di notte passare con lo sguardo la collina
per scoprire
dove il sole va a dormire
Domandarsi perche' quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore
e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere se poi e' tanto difficile morire
E stringere le mani per fermare
qualcosa che
e' dentro me
ma nella mente tua non c'e'
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede ad un passo
per ritrovar se stesso
Parlar del piu' e del meno con un pescatore
per ore ed ore
per non sentir che dentro qualcosa muore
E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa
nascere un giorno una rosa rossa
E prendere a pugni un uomo solo perche' e' stato un po' scortese
apendo che quel che brucia non son le offese
e chiudere gli occhi per fermare
qualcosa che
e' dentro me
ma nella mente tua non c'e'
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni

Lucio Battisti
(5 marzo 1943 - 9 settembre 1998)

lunedì 1 settembre 2008

Eccomi...e adesso qualcosa di stupendo..

Video di Ennio Morricone – Ascolta gratis su Last.fm

(colonna sonora del film "The Mission", regia di Roland Joffe, 1986)

venerdì 22 agosto 2008

Cos'è la MUSICOTERAPIA

La musicoterapia è un arte, una scienza, è un processo interpersonale frutto della dinamica interazione di discipline che ruotano attorno a due territori: la musica e la terapia. Durante il trattamento il musicoterapeuta aiuta la persona a migliorare il proprio stato utilizzando le esperienze musicali e rapporti che si sviluppano attraverso di essa,come forze dinamiche del cambiamento.
- E’ una tecnica psicoterapica, che utilizza il suono la musica, il movimento e gli strumenti corporei, sonori e musicali per determinare un processo storico di vincolo, tra il terapeuta e il suo paziente o gruppi di pazienti, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e di abilitare e recuperare il paziente per la società
- E’ quella tecnica mediante la quale vari figure professionali, attive nel campo della educazione, della riabilitazione e della psicoterapia facilitano l’attuazione di progetti d’integrazione spaziale, temporale e sociale dell’individuo, attraverso strategie di armonizzazione della struttura funzionale del handicap, per mezzo del impiego del parametro musicale;tale armonizzazione viene perseguita con un lavoro di sintonizzazioni affettive, le quali sono possibili e facilitate grazie a strategie specifiche della comunicazione non verbale.
- E’ una forma di trattamento in cui si instaura un mutuo rapporto fra paziente e terapeuta che permetta il riprodursi di cambiamenti nella condizione del paziente e l’attuazione della terapia. Il Musicoterapeuta lavora con una varietà di pazienti, sia bambini che adulti, che possono avere Handicap e motivi, fisici,mentali, o psicologici. Attraverso l’uso della musica de maniera creativa in ambito clinico il musicoterapueta cerca di stabilire un’ interazione,un’esperienza e un’attività musicale condivise che portano al perseguimento degli scopi terapeutici determinati dalla patologia del paziente.
- E’ l’uso della musica per favorire l’integrazione fisica, psicologica ed emotiva dell’individuo e l’uso della musica nella cura di malattie e disabilità.
Myrian Noemi Caparrotta

FONTE: www.alieradici.org

martedì 19 agosto 2008

Per iniziare..

Un modo del tutto innovativo di intendere la musica quello di Jhon Cage; per farvi un idea vi propongo di "ascoltare " questo brano..

YouTube - John Cage "4'33"

Chiunque di noi, compresi tutti coloro che non hanno mai preso uno strumento in mano, lo può eseguire magistralmente. Perché? La domanda è più che legittima. Basta indossare un abito da concerto (giusto per entrare meglio nella parte dell'esecutore) e accomodarsi al pianoforte per quattro minuti e trentatré secondi, senza suonare alcunché. L'esecutore non deve fare assolutamente niente e il pubblico non deve fare altro che ascoltare, ascoltare la “musica” che viene creata dai rumori interni alla sala da concerto, bisbigli, colpi di tosse, scricchiolii vari, ed anche da quelli che provengono dall'esterno. Cage ha dimostrato così che il silenzio assoluto non esiste (nemmeno in una stanza anecoica, e cioè totalmente insonorizzata, perché anche lì uno sente almeno il proprio battito cardiaco). Il silenzio sarebbe da intendersi dunque semplicemente come un rumore di sottofondo. Durante il primo movimento della leggendaria prima esecuzione assoluta di 4.33 si sentiva il vento che spirava, nel secondo la pioggia, e nel terzo il pubblico che parlottava o si alzava indignato per andarsene.
(Helmut Failoni – L'UNITA' – 08/04/2002)

"Sentivo e speravo di poter condurre altre persone alla consapevolezza che i suoni dell'ambiente in cui vivono rappresentano una musica molto più interessante rispetto a quella che potrebbero ascoltare a un concerto”

John Cage